NESSUNA SPERANZA DI AVERE NUOVI TRAGHETTI PRIMA DI UN NUOVO SINDACO

Avevamo detto che avremmo aspettato l’esito della commissione appositamente convocata per discutere delle criticità del traghetto prima di trarre le conclusioni. La commissione, anzi, le commissioni, la 5 e la 9, sono state convocate congiuntamente e congiuntamente hanno messo alla gogna la gestione di Start Romagna. Start Romagna, molto opportunamente, si è avvalsa della possibilità di mantenersi a distanza di sicurezza collegandosi da remoto. La difesa è stata assunta dal PD ed è stata svolta in maniera non convincente sia dall’assessore Costantini che dalla consigliera Valbonesi: hanno tentato, senza riuscirci, di sminuire i problemi e di allontanare ogni eventuale responsabilità della Giunta. Prima dell’incontro avevamo fornito un contributo scritto (“100 metri d’acqua abbandonati dalla giunta: il traghetto di Marina e Porto Corsini”) così concludendolo:

«si rammentano gli obblighi di natura compensativa che la Regione ha imposto al gruppo PIR come condizione per consentire la realizzazione del deposito di GNL di Marina di Ravenna. Li riportiamo dalla deliberazione della Giunta Regionale del 20 dicembre 2017 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione del 24 gennaio 2018: “l’Azienda dovrà finanziare fino ad un massimo di 500.000 € il progetto di riconversione a motore alimentabile a GNL dei traghetti di Marina di Ravenna-Porto Corsini di START Romagna, progetto già inserito nell’ambito Green Port”. Ravenna in Comune mantiene la propria ferma adesione alla transizione alle rinnovabili, per le quali già oggi sono in attività traghetti di linea alimentati elettricamente. Si tratterebbe dunque della soluzione ideale. Tuttavia rileviamo come già tre anni fa risultasse progettato il “revamping” a tecnologia LNG dell’unità di trasporto marittimo Baleno, uno dei due impiegati tra Marina e Porto Corsini (l’altro è l’Azzurro) nell’ambito del progetto Clean Port. Il tempo di realizzazione previsto era di due anni. Viene dunque spontaneo domandare alla Giunta perché dopo anni di infiniti disagi, cui si aggiunge la morte di un ragazzo qualche giorno fa, ancora non si sia portata a soluzione una criticità così fortemente sentita dalla comunità. La risposta che viene spontaneo darsi è che ciò che è prioritario per la cittadinanza non lo è per de Pascale & soci, ma trarremo le conclusioni solo dopo il dibattito di oggi».

Il punto dopo la riunione di mercoledì è che ci vorranno anni prima di avere dei mezzi funzionanti presumibilmente elettrici. Ottimisticamente l’orizzonte è quello della fine del mandato di de Pascale. Nel frattempo niente garantisce che qualcosa possa migliorare nonostante una spesa molto importante dedicata ogni anno alla voce manutenzioni: circa 300mila euro. Si è inoltre appreso che Start Romagna ha aggiunto 70mila euro a questi costi per pagare l’incarico dato a Rosetti Marino per verificare la possibilità di una conversione a GNL dei traghetti. La risposta data da Rosetti è stata negativa per motivi burocratici: il tipo di alimentazione non consentirebbe di collaudare il revamping del mezzo. La prima cosa “curiosa” è che nel frattempo era già stata commissionata e pure realizzata la progettazione del revamping comprensiva della conversione a GNL nell’ambito del progetto Clean Port. La seconda cosa “curiosa” è che questa verifica sia stata fatta solo dopo che la Regione aveva già stabilito “il prezzo” dell’autorizzazione rilasciata per il deposito GNL di PIR quantificandolo (tra gli altri) in euro 500mila (max) per detta conversione. Si è inoltre appreso che il costo complessivo della conversione sarebbe stato comunque elevato: 4milioni e 500mila euro a mezzo. Dunque PIR avrebbe dovuto corrispondere l’importo fissato nel suo limite massimo. Viene dunque da chiedersi come verrà corrisposta tale somma visto che non può più essere finalizzata alla conversione a GNL dei traghetti. La terza cosa “curiosa” è che né Start Romagna né la Giunta abbiano fornito chiarimenti in merito in sede di commissione nonostante la lunga durata della stessa e i puntuali riferimenti a questa vicenda. Un intervento ha riportato puntualmente le promesse fatte da PIR in una apposita riunione in presenza della cittadinanza nella sede della ex circoscrizione.

Come Ravenna in Comune ripetiamo dunque la domanda in questa sede: come verrà fatto corrispondere a PIR l’ammontare stabilito in sede di autorizzazione per la realizzazione del deposito GNL pari a mezzo milione di euro visto che la sua finalizzazione alla conversione dei traghetti a GNL è stata ritenuta impossibile?

In ogni caso, possiamo sciogliere la riserva e confermare quanto anticipato: l’interesse di de Pascale & soci per le priorità che stanno a cuore alle località costiere e a quelle del forese è prossimo allo zero. Nel caso del traghetto, poi, nemmeno la vicinanza all’appuntamento elettorale di settembre è riuscita a smuovere qualcosa. Il senso di abbandono di chi vorrebbe un servizio efficiente è più che giustificato!

[nell’immagine: il traghetto finlandese “Fori” in servizio fra Turku e Abo attraverso il fiume Aura. Nei giorni scorsi la motorizzazione è stata convertita da diesel a elettrica. Al momento del varo, nel 1904, funzionava con un motore a vapore. Start Romagna e la Giunta de Pascale potrebbero prenderlo ad esempio]

#RavennainComune #Ravenna #traghetto #MarinadiRavenna #PortoCorsini #StartRomagna #gnl

____________________________________________

Ravenna, guasti al traghetto: nessuna soluzione in tempi brevi

Fonte: Corriere Romagna del 4 agosto 2022

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.