QUANDO SI È ALL’OPPOSIZIONE SI CONSUMA MENO SUOLO

Lo scorso giugno, a Forlì è scaduto il Piano Operativo Comunale (POC). Il Consiglio comunale, ora a maggioranza di centrodestra, ha scelto di mettere a bando diverse aree per 58 ettari in cui procedere coninterventi produttivi, residenziali e di terziario.

Il vice Sindaco Mezzacapo – già esponente di primo piano della Lega forlivese – ha illustrato “l’impegno a realizzare quote di suolo permeabile superiori rispetto a quelle già previste dalla normativa di zona di almeno un 30% in zona residenziale e un 20% in zona non residenziale. Siamo consapevoli che la  sostenibilità ambientale passa anche attraverso l’incremento delle attrezzature e degli spazi per migliorare la qualità urbana ed ecologico ambientale, i servizi idrici integrati e le altre reti ed  impianti tecnologici ed energetici”.

Come a Ravenna, anche a Forlì c’è questa contraddizione. È possibile consumare suolo e al contempo affermare che c’è sostenibilità ambientale. Rispetto Ravenna c’è però una differenza.

La minoranza forlivese di centrosinistra ha  concordato con gli interventi a favore dell’ampliamento di siti produttivi ma ha contestato le urbanizzazioni che interesseranno il terziario e il residenziale. Il consigliere Morgagni: “In una città in cui ci sono 2000 alloggi sfitti o che ci riportano a discutere di altri insediamenti commerciali, in un momento in cui da tutte le parti si dice che è il momento di porre il freno al proliferare di queste strutture, francamente trovo molto difficile vedere un interesse pubblico”. Il capogruppo del Partito Democratico, Alemani, ha chiesto di rinviare nell’ambito della prossima pianificazione urbanistica generale interventi di terziario e residenziale nelle zone verdi del capoluogo e del circondario “perché per noi non è prioritario.”

Elemento non secondario, rimarcato dai consiglieri del centrodestra è che questi 58 ettari fossero stati a suo tempo individuati per espansioni urbanistiche proprio dal PD e suoi alleati quando erano maggioranza.

Nel Comune di Ravenna abbiamo Piani Urbanistici Attuativi per decine di ettari per residenziale e terziario, disseminati tra città e forese. Anche a Ravenna abbiamo migliaia di alloggi sfitti ma nessuno, né del Partito Democratico ravennate né i suoi alleati riconfermati al Governo del Comune, è nelle condizioni di dire quanto il centrosinistra forlivese può liberamente affermare, ormai all’opposizione.

Non c’è alcun bisogno di consumare suolo quando c’è abbondanza di centri commerciali e di abitazioni.

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