Istruzione e Comune di Ravenna: pensavo fosse amore invece era disinteresse

Veniamo da lunghi mesi di pandemia Covid-19 che ha sfiancato tutti.
Per i giovani che frequentano la scuola, dalla primavera del 2020 lo stare insieme è diventato complicato quando non impossibile. Anche la ragione d’essere della scuola, l’istruzione, ha subito una mutazione con l’introduzione della didattica a distanza che è ormai riconosciuta essere stata un disastro.

Prendiamo atto che per il Comune di Ravenna l’istruzione non è il primo dei pensieri.

Sappiamo che i professionisti dello sport, come tutti i professionisti dello spettacolo, si muovono solo se pagati. Lo spettacolo porta turisti e il Comune di Ravenna ha lavorato per avere una tappa del Giro d’Italia pochi mesi fa, il 21 maggio, impegnando 85.400 euro. A questo punto il
Comune non poteva fare altro che favorire in qualunque modo il passaggio dei ciclisti. Anche limitando l’accesso alle scuole o convenendo all’unanimità con altri rappresentanti istituzionali “di non chiudere le scuole bensì di sfruttare l’esperienza dell’ultimo anno scolastico, svolgendo la didattica a distanza per tutte le ragazze e i ragazzi”.

Perfino gli eventi che si svolgono nei Comuni vicini portano alla chiusura delle scuole. Lo scorso 18 settembre, l’ormai consueta manifestazione sportiva Ironmen che si tiene a Cervia ha portato il Sindaco de Pascale a firmare un’ordinanza di chiusura straordinaria della Scuola Secondaria di primo grado “Zignani” di Castiglione di Ravenna. A motivo, le “evidenti problematiche legate alla circolazione stradale”.

Se si afferma che la scuola è il fondamento di chi costituirà la comunità del futuro, occorre però anche seguire con attenzione tutte le possibilità date dallo Stato. Con rara lungimiranza, l’articolo 23-bis del Decreto Legge 41/2021 ha stabilito che: “In  considerazione  del  differimento delle consultazioni elettorali per l’anno 2021, previsto dal decreto-legge 5 marzo 2021, n. 25, nonché del permanere del quadro epidemiologico  da COVID-19, al fine di ridurre i disagi per l’attività didattica, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Interno un fondo con una dotazione di 2 milioni di euro per l’anno 2021, finalizzato all’erogazione di contributi in favore dei comuni che entro il 15 luglio 2021 individuano sedi alternative agli edifici scolastici da destinare al funzionamento dei seggi elettorali in occasione delle predette consultazioni elettorali.”

Lo scorso 15 settembre, il Ministero dell’Interno ha reso noto che sono 117 i Comuni ad avere manifestato, entro il termine previsto, il proprio interesse ad individuare sedi per i seggi elettorali alternative agli edifici scolastici. Il risultato è stato notevole perché a livello nazionale “in totale sono 510 i seggi elettorali interessati, con il coinvolgimento di circa 300.000 elettori e di oltre 30.000 studenti. Nella maggior parte dei casi sono state individuate come sedi alternative, palestre comunali, strutture polivalenti e uffici municipali dismessi.”  In Emilia-Romagna troviamo i Comuni di: Bologna, Cento, Vigarano Mainarda (FE); Sogliano al Rubicone (FC); Zocca (MO); Borgonovo Val Tidone, Rottofreno (PC), Casina, San Martino in Rio (RE).
Ravenna? Indovinate.

A Ravenna non un seggio spostato e ancora scuole chiuse. Didattica sospesa il 2, 4 e 5 ottobre e gli studenti perderanno altri giorni di frequenza scolastica. Alcuni plessi interessati alla chiusura in città: Garibaldi, Mordani,Cavina, Montanari oltre a diversi altri nel forese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.