Radio tre, il canale radiofonico culturale della RAI, ha una trasmissione ormai storica che si chiama Pagina 3. Come spiega il titolo, ispirato da quelli che erano i contenuti tradizionali della terza pagina dei quotidiani, è il programma radiofonico di approfondimento delle pagine culturali e dello spettacolo. È trasmesso in diretta tutte le mattine dalle 9.00 alle 9.30. Ieri mattina la conduttrice era Silvia Bencivelli e si è occupata di Ravenna. Quasi scontato si potrebbe pensare. Siamo nel settecentenario della morte di Dante e Ravenna ospita i suoi resti, come ampiamente noto. Lo si studia a scuola. Così come si studiano a scuola i mosaici bizantini che rendono Ravenna un luogo con caratteristiche quasi uniche. Anche i sassi da noi sanno che dei nostri monumenti ce ne sono ben 8 inseriti tra i siti iscritti dall’Unesco nel patrimonio mondiale. Dal più noto di questi, da San Vitale, ha preso il via il Ravenna Festival giunto alla XXXII edizione con una diretta sempre su Radio tre. Insomma, effettivamente c’è l’imbarazzo della scelta perché una trasmissione nazionale di quel tipo si occupi di Ravenna. E dovrebbe anche essere una buona notizia visto quel che il nostro territorio, ampiamente dipendente dal turismo, ha subito causa covid. Potenzialmente una buona pubblicità al momento opportuno. Gratuita, per giunta, che non fa male visto che avere Lonely Planet dalla nostra parte ci è costato 15mila e rotti euro.
Non è andata così, però. Né Dante, né mosaici e nemmeno le bacchette di Muti. Il nome di Ravenna ha avuto il suo abbondante spazio grazie alla ripresa, da parte della conduttrice, di un articolo apparso su una rivista che si chiama Radar e che si occupa della diffusione di “storie di ambiente, natura, luoghi e culture”. Il titolo? “Il cimitero delle navi di Ravenna” legato alle vicende della Berkan B. Non c’è qui bisogno di ricordare la storia del natante affondato nella Pialassa Piomboni. Come Ravenna in Comune ce ne siamo occupati e ce ne stiamo continuando ad occupare e preoccupare praticamente da soli in Consiglio Comunale. Fuori da Palazzo Merlato alcune associazioni per la tutela ambientale, prima tra tutte Italia Nostra, hanno meritevolmente mantenuto viva l’attenzione. Hanno anche ottenuto di essere parte civile nel procedimento in corso contro i vertici dell’ente porto che, nel prossimo ottobre, probabilmente ad urne già chiuse, deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio. Non è una condizione facile quella di chi si schiera per l’ambiente perché, come ha scritto il nostro Consigliere: “Chi ha avuto la fortuna di assistere alla recente commissione consigliare si è accorto, o sa, del clima che si respiri in città su queste tematiche con minacce di querele, ecc…”. Non è una condizione facile quella di chi non accetta il punto di vista di Daniele Rossi che alla rivista ha definito, quello rappresentato dalla Berkan B: “un fenomeno preoccupante, che dobbiamo essere in grado di trasformare in opportunità, come lo è stato in passato”.
Qui non ci occupiamo però della rilevanza penale o meno della vicenda e delle sue conseguenze. Ne deciderà il competente giudice e ne parleremo a tempo debito. Qui ci interessa piuttosto rilevare come l’Amministrazione Comunale si sia pressoché del tutto ostentatamente astenuta dallo svolgere il proprio ruolo. Come abbiamo scritto recentemente: “Se ci si dovesse basare sull’interessamento della Giunta de Pascale, la Pialassa Piomboni potrebbe tranquillamente credersi sperduta tra i mari di Marte”.
La strategia dello struzzo, però, non ha pagato. Che de Pascale & co. facciano finta di niente o meno, in Italia, in piena stagione turistica, la “travagliata storia della Berkan B” (come sentito ieri su Radio tre) continua a diffondersi come una inquietante ombra sul nostro territorio. In tutta sincerità ci sembra un po’ difficile che si trasformi “in opportunità” per la “lucente” immagine della città dei mosaici e delle sue spiagge.
[nella fotografia di Alessandro Mazza: Il cimitero delle navi della Pialassa Piomboni]
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Storie di viaggi
Fonte: Pagina 3 di Radio Tre Rai del 16 giugno 2021
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Il cimitero delle navi di Ravenna
