BUONE PRATICHE: GLI ORTISTI

Li abbiamo già citati altre volte: sono gli Ortisti di strada. L’ultima volta è stata nell’aprile scorso raccontando della distribuzione gratuita di 300 alberi da frutto a Ravenna. Una iniziativa, che si era già svolta negli anni scorsi, rivolta alle associazioni e gli enti impegnati nel sociale. E poi avevamo riportato la loro riflessione sulla ripresa post-Covid19. Gli Ortisti di strada nascono il 3 gennaio 2017, un’associazione di promozione sociale i cui principi e finalità rispecchiano il pensiero di Comunità, Sostenibilità e Condivisione promuovendo le pratiche dell’Agroecologia ed i principi della Permacultura. Il sottotitolo “Resilienza Silenziosa”, vuole creare un contrasto rispetto alla definizione di “Primavera Silenziosa” battezzata dalla biologa e scrittrice Rachel Carson negli anni ’60. Dichiarano: «Mentre lei con questo termine indicava un triste silenzio percepito nelle campagne all’arrivo della primavera a seguito della scomparsa di molte forme di vita per l’uso massiccio dei pesticidi, noi vogliamo sperare in un risveglio; un risveglio che parta dal basso e quindi da ognuno di noi; un risveglio che non si percepisce, ma esiste; un risveglio silenzioso che possa conferire resilienza alle future Comunità umane».

L’occasione, questa volta, per riparlare di loro è un bell’articolo uscito su Il Resto del Carlino di ieri («Ogni giorno scambio e condivisione» di Roberta Bezzi). Riporta un’intervista al presidente dell’Associazione, Federico Bartolini: «L’attività è stata sospesa solo durante il primo lockdown della primavera dello scorso anno. In quel periodo, come associazione, siamo però riusciti a portare la spesa a casa delle persone. Poi gli orti sono sempre rimasti aperti agli hobbisti, in quanto luoghi dove si trovano beni di prima necessità. Con enorme sorpresa, abbiamo visto arrivare sempre più persone rispetto al solito: fra di loro persone curiose che prima non avevano abbastanza tempo libero e anche tanti ragazzi rientrati dall’estero dove studiavano o lavoravano. Ma si sono avvicinate anche tante famiglie, residenti nelle vicine case popolari, grazie all’entusiasmo dei bambini che sentivano l’esigenza di stare all’aria aperta anziché sempre davanti al computer. Scambio e condivisione sono all’ordine del giorno. Noi mettiamo le nostre competenze, alternandoci nel corso delle giornate, in modo che chiunque possa poi venire per raccogliere frutta e verdura e fare altri piccoli lavoretti. Cerchiamo anche di invogliare alla visita anche i turisti che si recano nel vicino parco Teodorico, fornendo loro spiegazioni sulle varie tipologie di piante e coltivazioni che vi sono».

Già, perché gli ‘Ortisti di strada’ si prendono cura di alcuni terreni avuti in gestione dal Comune per farne godere i frutti ai cittadini. Nello specifico si tratta dell’Orto Sinergico Spartaco in via Chiavica Romea 88, dietro il parco Teodorico, e del Frutteto Sociale, aperto nel 2019 nel verde di pertinenza alle case popolari di via Patuelli, nel quartiere San Giuseppe. E poi ci sono poi due orti più piccoli: un primo all’interno della Rocca Brancaleone e un secondo, ‘Orteros’, in via del Muro Lungo, traversa di via Marabina.

Bravi gli Ortisti!

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«Ogni giorno scambio e condivisione»

Fonte: Il Resto del Carlino del 7 giugno 2021

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