LA PANDEMIA NON OSCURI GLI ALTRI MALI

Che non è un buon momento per la nostra città non abbiamo bisogno di rivelarlo noi di Ravenna in Comune, ovviamente. Scattano le misure di contrasto alla pandemia ulteriori per Ravenna, come per tutta l’Emilia Romagna, conseguenti al “passaggio” alla zona arancione. Ci sono altri indicatori, però, che hanno fatto scattare altre cose nel frattempo. A causa del covid è passato in secondo piano, ma già da ieri è scattato lo stato di allerta per lo smog. A Ravenna si sono verificati tre giorni consecutivi di sforamento del limite giornaliero per il Pm10 (50 microgrammi per metro cubo). Dunque si sono attivate le misure emergenziali che staranno in vigore sino a lunedì. Non c’è da stupirsi: solo pochi giorni fa avevamo segnalato la criticità della situazione.

Si potrebbe credere che ci sia stato un comprensibile concentramento degli sforzi e delle attenzioni da parte dell’Amministrazione comunale su problemi ritenuti più urgenti e pressanti. Il covid-19, appunto. E che dunque a tale selezione delle azioni sia dovuto il peggioramento in atto sotto il profilo ambientale. Niente di più sbagliato. Il covid-19, semmai, è riuscito per un paio di mesi a migliorare le cose nonostante le politiche dell’Amministrazione comunale che, da sempre, persegue obiettivi opposti al miglioramento delle condizioni ambientali, benché venga dichiarato il contrario.

Lo abbiamo ricordato da poco: a più di un anno dalla dichiarazione di emergenza climatica non c’è stato quel cambio di passo promesso dal Sindaco. La Giunta ha continuato a dare la precedenza ad altri interessi, in particolare quelli di chi fa affari bruciando energia fossile e di chi macina soldi cementificando. Anche questo non abbiamo bisogno di rivelarlo noi. Ci pensa Legambiente a farlo diffondendo, anche quest’anno, il suo rapporto sulle performance ambientali delle città: Ecosistema Urbano 2020. Tutti gli anni viene stilata una classifica. Il punteggio, in centesimi, viene assegnato sulla base dei risultati qualitativi ottenuti nei 18 indicatori considerati da Ecosistema Urbano che coprono sei principali aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

Ravenna, sulla base degli indicatori proposti, è a metà classifica: 51esimo posto. Come ha fatto notare un lettore su Il Resto del Carlino di ieri, però, questo già non entusiasmante risultato deve essere messo in relazione con i precedenti rapporti. Tenendo presente che più il punteggio è alto più l’amministrazione è virtuosa, l’andamento durante l’amministrazione de Pascale ha visto una discesa dai 55,57 punti dell’edizione 2017, costruita sui dati del 2016 (primo anno del mandato), corrispondenti alla 38esima posizione in Italia, ai 54,41 di quest’ultima edizione (basata sui dati dello scorso anno) in cui siamo precipitati al 51esimo posto, come detto. La discesa è stata costante in tutti questi anni.

Concludeva il lettore (Filippo Morozzi, “Legambiente boccia Ravenna”): «Pensavano bastasse cambiare qualche lampadina (dei lampioni), scavare un buco (nuovo sottopassaggio in stazione) e affiancare una passerella al Candiano per migliorare la sostenibilità della città? L’unica classifica dove l’amministrazione attuale avrebbe chances di ottenere risultati positivi sarebbe quella in cui si sommano i metri quadri concessi ai centri commerciali (Coop, Conad, Famila e via discorrendo)». Come Ravenna in Comune non possiamo che condividere.

#MassimoManzoli #RavennainComune #Ravenna #ambiente

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testata RavennaEDintorni

Allerta smog a Ravenna: polveri sottili in eccesso, scattano nuove limitazioni. Dal 13 al 16 novembre compresi i motori diesel pre euro 5 non possono circolare dalle 8.30 alle 18.30 e vanno abbassate le temperature in casa

Fonte: Ravenna&Dintorni del 12 novembre 2020 

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Legambiente boccia Ravenna


È da poco uscita la classifica stilata da Legambiente ‘Ecosistema Urbano 2020’, di seguito l’andamento del punteggio durante l’amministrazione De Pascale:
2016 – 61,57
2017 – 55,57
2018 – 55,14
2019 – 53,70
2020 – 54,41
A farla breve, più il dato è alto più l’amministrazione è virtuosa, nel nostro caso il dato cala. Pensavano bastasse cambiare qualche lampadina (dei lampioni), scavare un buco (nuovo sottopassaggio in stazione) e affiancare una passerella al Candiano per migliorare la sostenibilità della città? L’unica classifica dove l’amministrazione attuale avrebbe chances di ottenere risultati positivi sarebbe quella in cui si sommano i metri quadri concessi ai centri commerciali (Coop, Conad, Famila e via discorrendo). Filippo Marozzi
 Fonte: Il Resto del Carlino del 13 novembre 2020

 

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