PERIFERIE IN CRISI: MARINA DI RAVENNA

Approfittiamo dell’articolo di oggi sul Carlino, che prosegue nell’esame dei problemi delle località attorno a Ravenna, per ribadire che l’Amministrazione Comunale non della sola Città si dovrebbe occupare. Così cercavamo di sintetizzare, in prossimità delle elezioni, il nostro più articolato programma elettorale sul punto “Forese, non solo centro”: «Le periferie non vanno abbandonate rappresentano un pezzo importante della nostra popolazione; Ravenna dopo Roma è il comune più esteso d’Italia, racchiude tante diversità, dal centro urbano alla costa, alla collina. Ravenna in Comune si impegna su due punti qualificanti. Il ripensamento dei Consigli territoriali. Il problema ora è che i consiglieri non sono amministratori, ma vengono eletti su base partitica a prescindere dall’autentico rapporto con il territorio. Invece è necessario restituire voce a tutti gli angoli di Ravenna. Per questo ci impegnano a rinnovare il decentramento operando una organizzazione dei consigli stessi non su base partitica. La messa in opera di un progetto per ogni territorio entro la fine del mandato di cinque anni, in stretta sinergia con i consigli territoriali rinnovati. Questo permetterà di dare vera vita al ruolo dei consigli e al decentramento, dando risposte ai bisogni della popolazione».

Come noto Ravenna in Comune è all’opposizione e pertanto non ha potuto mettere in realizzazione il proprio programma. Abbiamo però provato (e stiamo continuando) a sviluppare azioni specifiche a favore di singoli territori. Nei limiti rappresentati dal non avere una maggioranza autonoma per farle approvare dal Consiglio Comunale. Chi amministra il Comune, invece, secondo noi, sta continuando a trascurare campagna e lidi, a favore di politiche sempre Ravennocentriche. E nei territori il malumore è evidente, ad esempio, per la non completa valorizzazione delle “case della salute”, per la carenza di manutenzione del verde e le criticità legate a una raccolta differenziata ancora a singhiozzo, per le manutenzioni di ponti o strade promesse ma ancora ben lontane dall’essere realizzate.

Sul fronte dei problemi, oggi parliamo di Marina di Ravenna utilizzando l’articolo di Marco Beneventi per aprire una riflessione sulle criticità della località.

[Nella foto: il grande deposito di gas che si sta realizzando a poca distanza dalle scuole di Marina di Ravenna. Siamo stati i soli in Consiglio Comunale a votare contro la deroga alle regole generali, che avrebbero impedito serbatoi di quella grandezza, imposta dalla maggioranza.]

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“Un’altra stagione complicata per Marina, con tanti vecchi nodi da sciogliere” di Marco Beneventi

Anche questa estate per diverse ragioni, economiche, organizzative o sanitarie, vista l’emergenza causata dal Coronavirus, svariate attività e progetti relativi a Marina di Ravenna non hanno preso il volo o per lo meno non hanno trovato una soluzione per essere aperti o realizzati. È una vicenda che va avanti da anni ma sembrava si fosse arrivati ad una soluzione. Si tratta del vuoto lasciato in viale delle Nazioni dalla discoteca Xenos e dall’hotel Internazionale in cui doveva essere costruito un albergo di modeste dimensioni a sostituire un precedente progetto di una struttura ricettiva di ben più ampio volume. L’albergo tre stelle con 28 camere e ristorante, chiuso nel 2003, e la storica discoteca, famosa anche per il tetto apribile, chiusa nel 2004 sono stati demoliti in gran fretta nel 2009 ma, dopo undici anni, la rinascita di questo sito viene rimandata di anno in anno. Dopo la chiusura invernale a maggio non ha riaperto nemmeno il Park Hotel, attualmente la struttura ricettiva più capiente della città con le sue 144 camere oltre a vari servizi come piscina, sale per congressi, campi da tennis e bagno in spiaggia, il numero 18, che è ancora nascosto dalla duna ed è circondato da un contesto di sporcizia e totale degrado e sembra anche essere meta di intrusioni. Restiamo in spiaggia per il bagno La Piazzetta, il numero 2, che ha cessato l’attività alla fine della stagione 201, e prosegue il periodo di chiusura nonostante la posizione a ridosso del centro pedonale e la possibilità di offrire anche il servizio di ampio ristorante e pizzeria. Da lì è possibile vedere Marinara, il porto turistico di Ravenna, che resta purtroppo incompleto alle sue estremità. In prossimità della diga Sud fa da sfondo alla spiaggia la struttura che avrebbe dovuto ospitare una palestra panoramica vista mare, oggi ormai spazio per murales e bivacchi, che non riesce a trovare risoluzione. Dalla parte opposta, con accesso da piazza Adriatico, altra situazione di stallo con edifici terminati ma inutilizzati con attorno un cantiere abbandonato. La bella stagione tarda ad arrivare anche per il chiosco/bar del parco pubblico di via Menotti che dopo l’incendio del 2016 è ormai diventato un rudere che sta penalizzando un’importante area verde del quartiere già a sua volta privato anni fa di un piccolo zoo di animali da fattoria che lo caratterizzava. Penalizzato è anche il centro sportivo di via del Marchesato poiché il campo di atletica Mirella realizzato nel 1969, impianto sportivo cittadino di rilevante importanza in passato, necessita di urgenti lavori di ristrutturazione della pista, col fondo distaccato in parecchi punti del percorso. L’impianto, nelle stagioni più calde dell’anno, troverebbe sicuramente un maggior numero di utenti e offrirebbe la possibilità di organizzare manifestazioni sportive importanti. Senza contare poi le potenzialità di sviluppo strutturale visto l’ampio spazio circostante.

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Un’altra stagione complicata per Marina, con tanti vecchi nodi da sciogliere

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