RAVENNA: LA CITTÀ ASSORBE IL FORESE

La città assorbe il forese per mancanza di servizi. Potrebbe riassumersi così, in maniera forse eccessivamente semplicistica ma fondata sui dati riportati, l’analisi effettuata da Il Corriere di Romagna sui cambiamenti registrati quanto a residenze nel nostro Comune. La riportiamo integralmente in fondo a questo articolo in quanto ci sembra di particolare interesse e, soprattutto, conferma la linea politica che avevamo proposto di intraprendere quando ci presentammo alle elezioni 2016. Così scrivevamo:

“Una città poco o male collegata o meglio non connessa con il proprio territorio ha poca speranza di poter migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. Ravenna in comune vuole invertire la rotta; impegnandosi nel recupero dei luoghi abbandonati, dagli edifici pubblici a quelli privati, in un’ottica di riappropriazione degli spazi da parte degli abitanti del territorio (per esempio gli edifici scolastici del forese che necessitano di adeguamenti), rivedendo il sistema di trasporto pubblico e offrendo un più efficace decentramento dei servizi. Ravenna in Comune ha intenzione di rivolgere particolare attenzione alle ripercussioni delle scelte del municipio sul territorio oltre le mura della città, è fondamentale perciò trasformare i Consigli Territoriali affinché siano reali promotori delle istanze dei cittadini e diventino un motore dello sviluppo del forese. Ci impegniamo inoltre a realizzare un progetto ad hoc per ogni circoscrizione nell’arco dei cinque anni di mandato e a riformare i collegamenti in una prospettiva che non sia solamente dall’esterno verso l’interno, ma anche da Ravenna verso il forese, restituendo sia ai residenti, che ai turisti il prezioso territorio costituito dal forese ravennate”.

Venne invece accolta la “proposta” del PD che ha operato anche in questo ultimo quadriennio in continuità con l’operato delle Giunte precedenti. E i risultati, purtroppo, si vedono. Come scriveva Charles Tiebout, già nel lontano 1956, i cittadini scelgono in quale comunità risiedere ogniqualvolta si trovino di fronte a collettività in cui vengono offerti beni e servizi pubblici differenti o di diverso livello. I singoli esprimono così le loro preferenze spostandosi. In pratica: votando con i loro piedi.

A livello comunale la popolazione residente al 31 dicembre 2019, secondo i dati forniti dalla Provincia di Ravenna, era pari a 158.194 persone, il 40,56% di tutta la provincia, con un calo rispetto al 2014 di 1.451 residenti. Le persone residenti prive di cittadinanza italiana erano 18.790. Secondo quanto riporta il giornale, la distribuzione tra città e forese, sempre al 31 dicembre scorso, vedeva quasi 85mila residenti in città: 84.889 persone. Questo significa che “fuori città” vivevano complessivamente 73.305 persone. Il trasferimento verso la città si è registrato praticamente in tutti i lidi e in gran parte delle località dell’interno. Fanno eccezione, guarda caso, le aree più vicine a Ravenna, come Fornace Zarattini e Madonna dell’Albero: anche se non cambia l’offerta di servizi in loco possono contare sulla prossimità a quelli forniti dalla città.

La conclusione da trarre ci sembra di evidenza ed urgenza allo stesso tempo: occorre invertire la tendenza e rimettere al centro dell’agenda politica la parte di territorio non cittadina. Questo non perché per la città stia andando tutto bene. Non sono mancate in questi mesi e in questi anni puntuali critiche da parte nostra all’operato della Giunta per quanto fatto e per quanto non fatto in città. Dobbiamo tuttavia rilevare l’emergenza di un’azione nel forese. Ci faccia sapere la Giunta se pensa di risolvere i problemi continuando a promettere panem (poco invero) et circenses (molto: stadi e palazzetti) o se intende, finalmente, affrontarli nella loro natura. Da parte nostra, come Ravenna in Comune continueremo a mantenere alta la vigilanza nel Consiglio Comunale e ampia la disponibilità a sostenere le eventuali proposte della Giunta che fossero coerenti con i nostri valori.

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Per i ravennati meglio abitare
a Fornace che sul litorale

Sempre meno residenti nei lidi e nel forese più lontano dalla città mentre si popolano i borghi della prima periferia. L’analisi dell’andamento della popolazione negli ultimi undici anni vede la città aumentare la propria popolazione di 1.414 unità, con alcune differenze a seconda della zona e le località del forese sostanzialmente stabili: nel 2008 nei lidi e nelle campagne ravennati vivevano 70.899, il 31 dicembre 2019 erano 71.278. Anche in questo caso ci sono però differenze sostanziali tra le varie località.

Boom Darsena, tiene il centro

Secondo i dati del Comune di Ravenna, la zona cittadina che ha conquistato più abitanti è l’ex circoscrizione Terza, ora quartiere Darsena: 7,42% abitanti rispetto al 2008 per un totale di 16.479 residenti attuali. Potrebbe essere semplicistico però collegare l’aumento alle politiche di riqualificazione recenti: il grosso dell’incremento è arrivato infatti tra il 2009 e il 2011 mentre negli ultimi due anni gli abitanti sono diminuiti. Probabilmente, anzi, le recenti iniziative imprenditoriali hanno portato ad un innalzamento dei prezzi degli immobili che ha rallentato l’incremento in zona. In ogni caso la Darsena è di gran lunga la zona in città che ha visto crescere di più il numero di abitanti, seguita un po’ a sorpresa dal centro storico e i suoi immediati dintorni dove gli abitanti sono aumentati di 700 unità per un totale di 37.353 persone e un incremento pari a due punti percentuali. Ravenna sud, che comprende anche Borgo Montone e i quartieri fino a Ponte Nuovo (escluso dal conto e con una popolazione pari a 4.960 persone, sostanzialmente stabile) perde rispetto al 2008 invece l’1,77% dei residenti arrivando ad un totale odierno di 26.097.

Ciao Mare

Il litorale soffre. Se in quasi tutti i lidi si è ancora lontani da quelle località in cui si trovano soltanto seconde case, è vero che il decremento di residenti negli ultimi dieci anni è stato inesorabile e si è passati da 18.186 residenti a 16.961. Una flessione di 1.225 unità che tradotto in percentuale, significa una flessione del 6,73%. Una sola località rivierasca fa eccezione allo spopolamento: è Lido di Dante, dove vivono 525 persone. Non molte, ma il 13,15% in più delle 464 che abitavano in zona nel 2008. Per il resto, il calo è evidente ovunque: a Marina di Ravenna nel 2008 abitavano in 3.784, nel 2019 il numero è diminuito dell’8,88% per attestarsi a 3.448. Lido Adriano, che è la frazione più popolosa di Ravenna, conta 5.962 residenti contro i 6.407 di 11 anni fa. Va detto però che qui, nell’ultimo anno, si è assistito ad un’inversione di tendenza dato che nel 2018 gli abitanti erano 5.962. Anche a Punta Marina Terme il calo è stato importante: -10,5% con 3.265 residenti attuali. Nei lidi nord i 951 abitanti attuali di Casal Borsetti sono il 3,65% in meno rispetto a 11 anni fa. A Marina Romea la flessione è stata dell’,8,27% (i residenti sono 1.286). Perde meno (-2,26%) Porto Corsini: 1.515 anime, erano 1.550 undici anni fa ma anche qui va segnalata un’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno, quando vi vivevano in 1.494. A Lido di Classe si è passati da 548 a 522 residenti ma il paese che perde di più in tutto il territorio comunale è Lido di Savio: -12,65%. Nel 2008 gli abitanti erano 735, oggi sono 642. Pesa, sui lidi, il costo delle abitazioni che induce molti giovani che sono cresciuti in quei paesi ad affittare o comprare casa in luoghi meno cari.

Chi guadagna

Già, ma dove? Non sempre in campagna, dove i metri quadri sono meno cari ma la distanza con la città scoraggia e l’assenza di collegamenti alternativi all’auto disincentiva. Si spiega così il -10,64% di Mandriole, il calo di Coccolia (-9,11%, qui si paga forse la presenza ingombrante della Ravegnana), Conventello (-6,87%) e Santerno (-4,65%). Chi acquista casa si orienta così sulla cinta periferica: Fornace Zarattini non ha il mare ma è vicina a Ravenna con case meno care. Così è questa frazione a crescere di più: +24%, i 1.421 abitanti di oggi sono trecento in più rispetto a 11 anni fa. San Pietro in Campiano è la frazione di campagna cresciuta di più: oltre mille abitanti, 200 in più in undici anni, con una crescita del 20,26%. Terza piazza per Madonna dell’Albero: +18,63% e un totale di 1.923 abitanti.

Alessandro Montanari

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