C’È SICUREZZA IN PORTO?

Il 18 giugno scorso le tre confederazioni sindacali avevano rilasciato un comunicato congiunto:

«La posizione assunta a livello nazionale dalle organizzazioni confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sull’emendamento al dl Rilancio di regolamentazione dell’autoproduzione delle operazioni di sbarco/imbarco nei porti, è quanto i portuali e i marittimi aspettano da tempo.

La sicurezza dei marittimi e i diritti dei lavoratori portuali non sono elementi interpretabili a seconda delle convenienze del momento, ma sono fondamentali valori del lavoro, e in quanto tali devono essere rispettati in tutti i porti del Paese, attraverso regole chiare e semplici.

Per questo dissentiamo dalla posizione di Confitarma, Assarmatori e Federagenti, che invece vorrebbero far cassa sui lavoratori marittimi e portuali e condividiamo pienamente una autoproduzione solo laddove non sono presenti i servizi a terra, autorizzata preventivamente a condizione che abbia in tabella di armamento personale appositamente dedicato e mezzi idonei.

In un momento così difficile, ogni provvedimento che mette regole che impediscano concorrenza sleale e garantiscano la sicurezza sui luoghi di lavoro nei nostri porti, permette non solo la ripresa dei traffici ma anche la loro stabile strutturazione, favorendo efficienza e velocità delle operazioni in sicurezza».

Ieri pomeriggio un altro lavoratore è finito al Bufalini. L’ultima volta che avevamo scritto di sicurezza sul lavoro era stato appena venerdì scorso, prendendo spunto da chi era finito all’ospedale con ustioni il giorno prima. Questa volta il lavoratore è precipitato nella stiva di una nave attraccata ad una delle banchine del porto. Esattamente un mese fa, il 20 di giugno, ne era precipitato un altro. Altra stiva altra nave altra banchina. Un lavoratore dell’impresa portuale quella volta ed un marittimo questa. Due in appena 30 giorni è normale? Siamo ancora in attesa che il Sindaco si decida a muoversi (siamo in ritardo di un anno!) per l’attivazione di un “Osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro” presso la Prefettura di Ravenna come da voto (finora disatteso) del Consiglio Comunale del 18 giugno 2019.

Intanto continuiamo a porre quelle domande alle quali vorremmo che l’Osservatorio desse risposta. In mancanza, le poniamo direttamente al Sindaco.

Con che frequenza ci si fa male lavorando in porto?

Le ultime due “cadute” sono avvenute nel corso di operazioni portuali?

Se così fosse, quella di ieri si sarebbe svolta in regime di autoproduzione. Quante autoproduzioni in porto si sono svolte dall’inizio dell’anno?

Quante ispezioni sono state fatte quest’anno a bordo nave per verificare il corretto svolgimento di operazioni portuali e che non avvengano autoproduzioni non autorizzate? Quante sulle banchine? Quante per amministrazione competente? Quale esito hanno dato?

Restiamo in attesa che il Sindaco si procuri quelle risposte che, in presenza di un Osservatorio, si sarebbe risparmiato.

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #Sindaco #lavoro #osservatorio #sicurezza #Bunge

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Marinaio precipita nella stiva di una nave, portato d’urgenza al “Bufalini”

Fonte: RavennaToday del 19 luglio 2020 si continua a morire e a ferirsi durante il lavoro

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