LA CULTURA VAL UNA MESSA?

Con la cultura si mangia”, questo era vero per tantissimi addetti fino a poche settimane fa. Ora l’emergenza sanitaria ha messo in evidenza enormi criticità di un settore che pochi considerano una vera e propria professione. Siamo in piena fase 2, a breve saremo nella fase 2 e mezzo, cioè con ulteriori aperture anticipate rispetto alle previsioni del 2 giugno. Sono riaperte anche attività che portano aggregazione in ambienti chiusi come, solo a titolo di esempio, le funzioni religiose. Ad oggi non vi è contezza di una possibile apertura, però, di attività che ugualmente porterebbero possibile aggregazione in ambienti chiusi, come teatri, cinema, ecc. Mercoledì abbiamo pensato di chiedere al Sindaco (con delega alla salute pubblica) cosa ne pensa di queste differenze e se le considera giustificate a livello sanitario. Abbiamo inoltre chiesto come il Comune si stia muovendo per sbloccare le attività culturali fin dalle prossime settimane.

La risposta alla prima domanda è stata vaga ma con molta onestà il Sindaco ha spiegato la realtà, cioè che molte scelte di aprire (o non aprire) siano state fatte a livello governativo seguendo criteri non prettamente scientifici. Così si spiega il fatto che luoghi in cui, da sempre, i posti sono numerati, prenotabili online, con ingressi e uscite separate (cinema e teatro per esempio) siano chiuse, mentre altri, che non hanno tutte queste caratteristiche utili al distanziamento sociale, siano già aperti e operativi. Non siamo naturalmente soddisfatti di questa situazione che vede ancora decine e decine di addetti al settore cultura in attesa di capire come poter ripartire.

Rispondendo alla seconda domanda si apre un piccolo spiraglio di luce grazie al protocollo (uno dei più all’avanguardia in Italia secondo il Sindaco) definito dal Ravenna Festival, che dovrebbe permettere sia la riapertura di spettacoli in esterno sia di prove orchestrali al chiuso. Molto meno chiare sono le linee guida che dovranno o potranno seguire tutte le altre realtà territoriali per iniziare a programmare sia eventuali eventi estivi all’aperto ma soprattutto le attività autunnali.

Abbiamo colto l’occasione per chiedere anche conferma della riapertura di alcune attività museali come riportato dalla stampa. Aperture confermate, iniziando da quelle che strutture che, per dimensioni e spazi, consentono con più facilità il rispetto delle misure di sicurezza.

Come Ravenna in Comune, dopo questi primi passi, però, vogliamo sia data piena attuazione a quel principio costituzionalmente garantito della promozione della cultura che la nostra Carta mette tra i principi fondamentali. Dopotutto, come detto sopra, se si può assistere ad una messa, cosa impedisce di organizzare con altrettanta sicurezza la visione di una commedia o l’ascolto di una sinfonia?

Massimo Manzoli

Capogruppo Ravenna in Comune

[nella foto: Il Teatro Rasi, dalla pagina fb “Ravenna Teatro – Teatro Rasi”]

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #postCovid19 #cultura

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Ravenna, dal 23 maggio riaprono Antico Porto, Classis, Sant’Apollinare in Classe e Mar

Sorgente: riaperture dei siti culturali della provincia

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