NON DIMENTICHIAMOCI DEI BAMBINI, PARTENDO DAI PIÙ FRAGILI!

Ieri pomeriggio c’è stato il primo momento di confronto comunale in una capigruppo in videoconferenza dopo i decreti che limitano gli spostamenti causa Covid-19. Il Sindaco ci ha spiegato la situazione ravennate ed è stato disponibile per un giro di domande/proposte da ogni capogruppo. Tra le cose che ho sollevato, perché non erano emerse in discussione, c’è proprio il tema di questa lettera aperta che condividiamo, riportandola integralmente in calce. L’hanno presentata associazioni, genitori, insegnanti, educatori ed educatrici, psicologi e psicologhe, antropologi e antropologhe, artisti e artiste. Per aggiungersi tra ai firmatari si può sottoscriverla QUI). Il Sindaco si è preso impegno di cercare modalità attuative partendo dai bimbi con fragilità al prossimo incontro in prefettura.
Venerdì prossimo ci sarà una nuova capigruppo e spero di poter dare ottime notizie a molte famiglie.

È notizia fresca, tra l’altro, che il comune di Rimini ha già avviato un percorso di questo tipo e oggi i primi bimbi con disabilità sono potuti uscire in un parco dedicato loro, come si può leggere sul Corriere della Sera QUI.
Massimo Manzoli
capogruppo Ravenna in Comune
#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #covid19
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LETTERA APERTA: I BAMBINI DIMENTICATI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Chiediamo un’ora d’aria per tutti i bambini/e e ragazzi/e, senza alcun assembramento nel rispetto delle distanze di sicurezza e delle normative.
Le scuole sono chiuse da più di un mese ormai, bambini e ragazzi non escono di casa da due settimane e già è stato annunciato dalla ministra dell’Istruzione che la data di rientro a scuola il 3 aprile non sarà praticabile. Ad oggi – a pochissimi giorni dalla fatidica data del 3 aprile – dal governo e dal ministero non si hanno informazioni chiare.
Molti genitori di questi bambini escono ancora per andare al lavoro perché impiegati in numerosi settori definiti “essenziali”. Secondo gli ultimi decreti governativi, i genitori che rimangono a casa possono uscire per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. È vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria nei pressi della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona.Non c’è alcun riferimento ai bambini, che di certo non possono uscire individualmente.
Bambini e ragazzi sono costretti a stare ventiquattro ore al giorno tra le mura di casa, spesso in appartamenti molto piccoli, spesso condivisi con tanti famigliari, e questo, come hanno già evidenziato pediatri e psicologi, a lungo andare può fare molto male alla loro salute fisica e mentale. Sono molte le situazioni di disagio che un bambino può avere, emotivo e fisico. In questo periodo la cura di questo disagio ricade solo sui genitori, che hanno la responsabilità di salvaguardare tutti gli aspetti della vita dei propri figli.
L’OMS, l’organizzazione Mondiale della Sanità in tempi di Coronavirus consiglia: almeno mezz’ora d’attività fisica al giorno per gli adulti e un’ora per i bambini, passeggiate e giri in bicicletta a distanza di sicurezza. Lo stesso dicono scienziati farmacologi come Silvio Garattini, e medici-biologi come il presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale Ernesto Burgio.
Chiediamo a chi ci governa che ai bambini venga concessa una breve uscita al giorno, a piedi, di corsa, in bicicletta o sul monopattino, accompagnati da un genitore che garantisca il rispetto delle distanze di sicurezza, senza nessun assembramento o stazionamento in parchi-gioco o giardini.
In questo modo non verrebbero a contatto con nessuno, se non con il genitore, ma potrebbero prendere un po’ di aria e sole e uscire per poco tempo da casa. A noi adulti viene chiesto senso di responsabilità per non accalcarci al supermercato o quando manteniamo le distanze mentre portiamo fuori il cane. Lo stesso senso di responsabilità verrebbe usato nel portare fuori i nostri figli a piedi o in bicicletta. Chiediamo pertanto urgentemente che venga accolta questa richiesta e che si ricominci a parlare e a occuparsi dei bambini nei decreti ministeriali, mentre attendiamo dalla ministra dell’Istruzione disposizioni sulla chiusura delle scuole e la didattica a distanza. Dobbiamo mantenere sano lo spirito e il corpo dei nostri bambini e ragazzi, per i lunghi mesi a venire.
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