OMOTRANSNEGATIVITÀ: UNA VITTORIA INCOMPLETA MA PUR SEMPRE UNA VITTORIA

Abbiamo festeggiato il raggiungimento di un importante e niente affatto scontato risultato: l’approvazione, dopo una lunghissima maratona di voto, della legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Obiettivo raggiunto in quanto si sono superati moltissimi ostacoli (ossia 1.787 emendamenti), un autentico muro ostruzionistico, per riuscire a votare entro questa legislatura, che si avvia a terminare, il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione delle persone sulla base per proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere. Non scontato poiché, oltre che da parte dell’opposizione, gli ostacoli sono venuti anche da parte della maggioranza. Come avevamo segnalato, ci sono stati dei momenti in cui la maggioranza è apparsa spaccata e incapace di trovare la necessaria coesione per votare il provvedimento: una spaccatura con l’ala “cattolica” del partito che ha portato a molti stop e rinvii del voto.

Ora che la legge è tale vanno considerati tutti i pro: ad esempio il fatto che impegna la Regione a mettere in campo azioni contro bullismo e discriminazioni in campo sportivo, lavorativo, scolastico. E poi la costituzione di parte civile della stessa Regione nei casi di violenza determinati dalle discriminazioni. Il formale riconoscimento dell’accesso senza discriminazioni ai servizi regionali. La promozione della parità di trattamento di ogni orientamento sessuale e identità di genere, anche mediante il contrasto degli stereotipi discriminatori e di un linguaggio offensivo o di dileggio. La realizzazione di progetti volti a diffondere la cultura dell’integrazione, della non discriminazione e del reciproco rispetto, anche concedendo contributi all’associazionismo. Informazione e formazione in materia socio-assistenziale e socio-sanitaria. Promozione e sostegno dei progetti e interventi di accoglienza, soccorso, protezione e sostegno alle vittime di discriminazione o di violenza. L’istituzione di un osservatorio regionale.

E i contro: la scarsa sensibilità nei confronti delle persone transgender, come evidenzia il Presidente di Arcigay Ravenna, Ciro Di Maio. E il blocco del tema della gestazione per altri, sottolineato da Filippo Scardovi, portavoce dei Giovani LGBT Faenza.

Saranno i prossimi ostacoli da affrontare nella prossima legislatura. Per ora si tratta di prendere atto che la legge regionale 1 agosto 2019, n. 15 contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere c’è e va attuata. Sulla sua attuazione nel Comune di Ravenna come Ravenna in Comune ci impegniamo fin d’ora a collaborare sia con l’Amministrazione Comunale che con il mondo dell’associazionismo.

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