Porto: In Attesa Della Prossima Scossa

Se si possano prevedere i terremoti è questione notoriamente dibattuta. Per quelli metaforici ci sono meno dubbi. Per il porto di Ravenna, ad esempio, la prossima scossa è attesa per la giornata di domani. Già stabilito orario e epicentro: alle 9.30, infatti, in un’aula del Palazzo di Giustizia si riaprirà e vedrà conclusione il processo sui fanghi depositati, per anni, nei terreni di proprietà della Sapir, lungo il Canale Candiano. Anche gli eventuali danni sono facilmente determinabili. La pubblica accusa ha chiesto condanne da un minimo di 12 mesi di carcere e 12.000 euro di ammenda, ad un massimo di 16 mesi di carcere e 16.000 euro di ammenda, nei confronti di 6 ex amministratori di aziende e dell’autorità portuale e dell’attuale presidente di C.M.C. Inoltre ha domandato la confisca dei terreni di Sapir.
Dalla sentenza deriveranno conseguenze non solo per gli imputati, l’ente e le società coinvolte, ma per lo stesso progetto di approfondimento di fondali e di ristrutturazione/realizzazione di banchine che interessa il porto di Ravenna. Da parte dell’Autorità Portuale e dal suo attuale Presidente è stato sempre opposto un rifiuto alla richiesta formulata da Ravenna in Comune di prevedere soluzioni alternative a quelle sino ad oggi ipotizzate. Si tratta di un gioco d’azzardo che ha come posta il futuro del porto. Quanto alla Giunta, a sua volta, non si sta discostando dal comportamento dell’Amministrazione Matteucci. Ricordiamo bene che appoggiò senza se e senza ma la scommessa di Di Marco per più di metà della sua Presidenza. Per poi buttare all’aria tutto il mazzo di carte nell’ultimo anno, prima della “cacciata” dello stesso Di Marco. Il conto salato lo stiamo pagando ancora oggi: nessuno sa quando verrà pubblicato il bando per il completamento della nuova progettazione e la sua attuazione e nessuno sa nemmeno se, per quel momento, saranno ancora disponibili le risorse economiche per realizzarlo.
D’altra parte, se la scossa di domani sarà dell’intensità prevista dall’accusa, il progettone rischia di finire ancor prima di iniziare. E, come dopo ogni sisma, si andrà in cerca dei responsabili del crollo.
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