Quali garanzie di autonomia per la sede ravennate dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro?

Con l’inizio del 2017 è diventato operativo l’Ispettorato nazionale del lavoro, cioè l’agenzia unica che si occupa delle ispezioni del lavoro nata per perseguire “la razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva”.

L’Inl si articola in un ufficio centrale con sede a Roma, 4 uffici interregionali e 74 sedi territoriali denominate ispettorati territoriali del lavoro che ereditano funzioni, compiti, risorse umane, finanziarie e strumentali delle vecchie direzioni Interregionali e territoriali del Lavoro che dall’1 gennaio di quest’anno sono andate in pensione. La nuova agenzia coordina anche l’attività degli ispettori di Inps ed Inail per garantire una vigilanza uniforme, senza sovrapposizioni e doppioni e, soprattutto a “tutto tondo” in campo lavoristico, previdenziale ed assicurativo.

In questa ristrutturazione alcune vecchie direzioni territoriali sono state accorpate. Questo è il caso di Ravenna che è stata unita alla direzione di Forli-Cesena facendo nascere l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna-Forli-Cesena. Le sedi rimangono due ma il dirigente, che adesso si chiama il capo dell’Ispettorato territoriale del lavoro, è unico, ed è il dott.Roberto Sabbatucci.

Nonostante le rassicurazioni da parte dei vertici nazionali dell’Ispettorato e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali circa il fatto che l’unificazione riguardi unicamente i ruoli dirigenziali, dalla proposta riorganizzativa presentata dal predetto dirigente locale, emerge un accentramento di poteri apicali (es. in termini di programmazione, pianificazione e controllo) unicamente presso la sede di Forlì, con una conseguente involuzione della sede di Ravenna ad ufficio con funzioni esclusivamente operative/esecutive. Questa situazione può portare a perdita di autonomia con rischio di ricadute negative sul personale che potrebbe vedersi sottratto funzioni e competenze ed a gravi inefficienze in termini di erogazione di servizio pubblico per il territorio Ravennate.

Per questo motivo il consigliere comunale Massimo Manzoli e il deputato Giovanni Paglia hanno intrapreso un’attività congiunta al fine di avere garanzie sull’autonomia della struttura ispettiva ravennate. Il consigliere comunale ha depositato un’interrogazione per chiedere se l’amministrazione comunale sia a conoscenza di questa situazione problematica che può portare a gravi inefficienze e malservizi in un momento dell’anno in cui sono essenziali le attività ispettive legate al turismo, all’agricoltura al fine di garantire condizioni di lavoro dignitose per ogni lavoratore e bloccare ogni forma irregolare che va innegabilmente a vanificare la libera concorrenza.

Le stesse questioni sono state sollevate dal deputato Giovanni Paglia con un’interrogazione al Ministero del Lavoro, a cui è stato chiesto di intervenire per evitare che le dichiarate esigenze di razionalizzazione non significhino nei fatti depotenziamento di un’attività decisiva per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.