Fuori la politica dall’economia del Porto

IL COORDINAMENTO DEI GRUPPI DI OPPOSIZIONE ha presentato una MOZIONE da sottoporre al consiglio comunale
FUORI LA POLITICA DALL’ECONOMIA DEL PORTO

È finalmente giunto a conclusione il lunghissimo procedimento di designazione del presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna. Nove lunghi mesi durante i quali i nomi del Commissario militare contrammiraglio Meli e del Segretario generale ing. Margorani, si sono frequentemente letti sulla stampa locale, ma non certo perché abbiano mosso alcunché sulle tanto attese e indispensabili manutenzioni dei fondali e delle banchine, del cui mancato svolgimento era stato imputato il presidente Di Marco. Non c’è del resto traccia, andando in giro per il porto, di qualsivoglia cantiere, eccettuata quella vera e propria “fabbrica del Duomo” rappresentata dalla mala riqualificazione della Piallassa del Piombone. La stampa ha piuttosto dato conto delle accuse rivolte al duo stesso di erogazioni arbitrarie a taluni dipendenti di premi una tantum e continuativi, di incentivi monetari per progettazioni in assenza di lavori e progetti, di rivoluzioni organizzative improntate alla discrezionalità e in contrasto con precise direttive del ministero, di nomine illegittime, ecc. Tutto ciò in un contesto di inaccettabile confusione, al punto da risolversi nell’arresto di un funzionario dell’ente, l’ing. Luca Antonellini, non per aver arrecato danno alle pubbliche risorse, ma per aver esagerato (questa l’accusa) nell’accusare di ciò gli stessi Commissario e Segretario.
Di questi nove mesi di impantanamento del porto è comunque direttamente responsabile la maggioranza che amministrava ieri e amministra oggi Ravenna.
Ora, con la nomina a Presidente di Daniele Rossi, è possibile e doveroso fare tabula rasa, praticando nell’ente porto l’auspicata discontinuità gestionale. La nomina del Presidente non completa però gli organi indispensabili al funzionamento delle nuove Autorità di sistema portuale. Oltre al Presidente (e all’indispensabile collegio dei revisori) devono essere nominati i componenti del Comitato di Gestione. A parte il rappresentante della Direzione Marittima, la nomina degli altri due membri è rispettivamente prerogativa della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna. Dovendo i nominati possedere gli stessi requisiti previsti per il Presidente dell’Autorità Portuale, è dunque finita anche la stagione dei delegati “politici” del Sindaco e del Presidente della Regione. Va anzi sottolineato come proprio i delegati loro che nel recente passato si sono seduti nel Comitato Portuale non possiedano le caratteristiche previste dalla legge per entrare nel nuovo Comitato di Gestione: né il consigliere Gianni Bessi, per la Regione, né il precedente Vicesindaco Mingozzi o l’attuale Eugenio Fusignani, per il Comune, sono in possesso di “comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”, come richiede la legge vigente.
In ragione di quanto sopra,

IL CONSIGLIO COMUNALE
CHIEDE AL SINDACO

di determinare sin d’ora, anche con il concorso delle forze di opposizione nel Consiglio Comunale, il rappresentante del Comune di Ravenna in seno al Comitato di Gestione dell’ente portuale, scegliendolo tra i soggetti aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale, come previsto dalla normativa vigente.
Ciò al fine di non arrecare, per quanto di competenza del Comune, ritardo nel completamento degli organi dell’ente portuale e al principale fine di garantire la necessaria esperienza e qualificazione nella conduzione del porto di Ravenna.

I CAPIGRUPPO DI OPPOSIZIONE

Raffaella Sutter
(Ravenna in Comune),
Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna),
Massimiliano Alberghini (gruppo Alberghini),
Alberto Ancarani (Forza Italia),
Maurizio Bucci (La Pigna),
Michela Guerra (CambieRÀ)
Samantha Gardin (Lega Nord)

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