Sul ballottaggio, un pensiero di Tahar Lamri

Nella città dove abito – Ravenna – considerata roccaforte della sinistra o, per alcuni, non necessariamente di destra, un avamposto della Bulgaria comunista, la Lega Nord avanza palese e mascherata: il 19 giugno prossimo ci sarà il ballottaggio per eleggere il sindaco: Partito democratico o una destra con un nucleo leghista molto forte e stranamente silenzioso. Alcune voci dicono che questa situazione (di ballottaggio) è anche colpa mia – esagero volutamente la mia persona – perché sono in una lista civica Ravenna InComune. Una lista marcatamente di sinistra e alternativa al PD. C’è grande paura che arrivi la Lega al potere in città ed è un timore condivisibile.

Ma, da straniero, volgendo lo sguardo al recente passato vedo che la Lega è già qui, certo, nelle azioni non nell’ideologia, diciamo mascherata. Posso allora dire parafrasando parole più importanti delle mie:

Ho assistito impotente alla morte di Augustina, uccisa, davanti agli occhi delle sue figliolette, da una stupida stufa perché non poteva pagare la bolletta del gas e ho ingenuamente deglutito le mie lacrime poi mi sono occupato d’altro e le lacrime si sono trasformate in morsi di coccodrillo. Ma non sono nigeriano. Sono state rimosse delle panchine nei viali della stazione perché “infestate” da immigrati e non ho detto nulla perché non mi considero più un immigrato. Si è data la caccia ai cosiddetti parcheggiatori abusivi e non ho detto nulla perché non sono un parcheggiatore abusivo. Il mio sindaco andava in televisione a vantarsi di essere un sindaco sceriffo e non ho detto nulla perché pensavo di assistere a un innocuo folklore. Ho partecipato a dei dibattiti “cittadini” in cui l’unica preoccupazione era recintare giardini e parchi pubblici e non ho detto nulla perché pensavo di assistere alla tanto bramata democrazia partecipativa…

E così che se ti comporti per anni come un Gentilini qualsiasi, le persone quando vanno a votare vogliono provare l’originale. Non si accontentano più della fotocopia sbiadita di un PD che scimmiotta la Lega. Vogliono la Lega vera. E quando si presenta una lista di sinistra, le persone, ormai assuefate, non la riconoscono più. E quindi è Ravenna InComune che deve dire che il PD gli ha fatto perdere voti e non il contrario.

Detto questo, la Lega Nord, quella vera, la destra, non deve passare a Ravenna il 19 giugno.

One comment to “Sul ballottaggio, un pensiero di Tahar Lamri”
  1. “Quella vera” o quella sostanziale sono esattamente la stessa cosa. Il ballottaggio è cosa interna alla destra. Con una differenza, che solo la seconda è (è stato e sarà) Regime. Si vota per sottrazione (per non dire, il meno peggio).

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