Nel giorno dello sciopero perché ancora la scuola pubblica

Oggi venerdì 20 maggio i sindacati confederali Cgil Cisl e Uil scioperano per rivendicare il rinnovo dei contratti, congelati sotto il profilo economico dal 2007 e per i diritti dei precari, così a lungo disattesi in Italia. Il primo pensiero, come candidate e candidati di Ravenna in Comune impegnati attivamente nella scuola pubblica, va a tutti noi lavoratori del mondo della scuola che da troppo tempo subiamo una progressiva perdita di valore professionale.
Tuttavia vogliamo fare un passo ulteriore: non ci basta esprimere una solidarietà formale, ma vogliamo fornire qualche risposta concreta ai mali della nostra scuola. Noi ci impegniamo in primo luogo perché il comune di Ravenna ridia centralità a tutto il mondo dell’istruzione con grande attenzione tanto agli insegnanti quanto agli studenti.
Per questo partecipiamo all’unico progetto politico che fa una proposta chiara e inequivocabile di rilancio della scuola pubblica, tramite l’abolizione dei finanziamenti comunali alle scuole FISM e attraverso la ricollocazione dei plessi scolastici in edifici pubblici al fine di evitare il pagamento di affitti onerosi ai privati. Le risorse recuperate saranno poi destinate a valorizzare una delle nostre eccellenze cioè le scuole dell’infanzia comunali che devono essere un bene comune di qualità accessibile a tutti i bambini del territorio. Ricordiamo che le “vecchie scuole materne” non sono più un servizio (come ancora pensa qualche amministratore della città), ma da oltre un decennio sono entrate a far parte del sistema formativo nazionale; pertanto la possibilità di accedere alle scuole dell’infanzia pubbliche deve poter essere garantita in forma egualitaria in tutto il territorio. Altrettanto garantita deve essere la qualità pedagogica, la varietà dell’offerta formativa e la laicità dell’approccio educativo. Il nostro scopo è investire e migliorare le scuole di tutte e di tutti.
Certo sappiamo che per molte famiglie non è possibile sostenere i costi delle strutture private, che in alcune località del forese costituiscono le uniche scuole esistenti. Per questo pensiamo di erogare, in via transitoria, dei sostegni diretti alle famiglie che ne necessitano (non ad istituzioni che ricevono già finanziamenti a pioggia) per affrontare le spese relative alle rette di frequenza della scuole private. Il nostro obiettivo rimane comunque quello di dare una risposta ai bisogni educativi dell’infanzia attraverso l’organizzazione di un’offerta di scuola pubblica, statale e comunale, a copertura di tutto il territorio.
Ravenna in Comune si conferma una lista che sostiene una scuola pubblica e laica per tutti gli ordini e gradi e che garantisce il dialogo per una scuola coinvolta nelle attività del territorio, aperta alle innovazioni.
Candidate e candidati per la scuola pubblica di Ravenna in Comune
Raffaella de Mucci
Giorgio Stamboulis
Luana Vacchi

One comment to “Nel giorno dello sciopero perché ancora la scuola pubblica”
  1. Essere appiattiti sull’azione, che molti nel mondo della scuola reputano insufficiente quando non ambigua, dei sindacati (diciamo così) di punta, è un grave errore strategico della lista. La qualcosa mi spinge ad una ulteriore riflessione prima di darvi il voto. Pensavo che avrei assistito, con Ravenna in Comune, all’affrancamento di un certo automatismo tipico del collateralismo piddista e invece vedo che perseverate sulla stessa linea lasciando fuori altre realtà e punti di vista. Sull’azione della CGIL-FLC ravennate avrei da raccontare molte cose e sono tutte, mi dispiace dirlo, negative. Sia sul piano dell’azione (concreta, non le fumisterie demagogiche) di contrasto alla L.107 che su quello della difesa della laicità nella scuola pubblica e più in generale delle condizioni di lavoro e della valorizzazione di una democrazia diffusa nei contesti specifici. Siete disposti ad ascoltare? No? Peccato, un’occasione persa. Per voi, ovviamente.

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