Angela Angelina e l’assessore Asioli

Fonte: profilo Facebook di Lorenzo Mancini

Qualche giorno fa è uscita, su ravennanotizie, un’intervista all’ass. Asioli, dove esprime la propria posizione astensionista nei confronti del referendum, evidenziando la sua attuale preoccupazione per l’attività della piattaforma Angela Angelina (e questo, solo dopo 15 anni che si sono fatte battaglie in merito). link all’articolo

Questa è la risposta di Legambiente Ravenna- Circolo Matelda:

Confronto e riflessioni in merito alla intervista rilasciata dall’Ass Libero Asioli.

Il tema vero per voi …… è vero solo OGGI !

Rispetto al pozzo Angela Angelina, avete sempre sottoscritto dei protocolli: questo è il quarto approvato dal Consiglio, ma le criticità ambientali prodotte da tali attività, erano evidenti nei documenti prodotti da ARPA sin dagli anni 1990 .. forse eravate distratti.
( dati di Arpa Emilia Romagna sulla subsidenza delle coste emiliano-romagnole nel periodo 1984-2011).
I contributi economici che ENI ha riconosciuto in questi 4 accordi, decine di milioni di euro, hanno avuto l’effetto e la durata che è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere.. alla prima mareggiata il mare si è sempre ripreso le sabbie ripascite.
La subsidenza è un fattore irreversibile, questo ci dite.
Sorge spontanea la domanda:
“quando termineranno le estrazioni di gas da parte di ENI, o chiuderà Angela Angelina, probabilmente perché dopo 42 anni di attività, forse il giacimento sarà a fine vita, ci piacerebbe sapere con quali fondi andremo ad effettuare gli interventi di ripascimento che saranno necessari in futuro per consentire il normale svolgimento delle attività turistiche e dove pianteremo gli ombrelloni se il mare continuerà a mangiare metri e metri di spiaggia ?”
Poi ci rendete edotti che il quarto protocollo firmato alcune settimane fa con Eni per Angela Angelina, prevede la sperimentazione di nuove ed innovative tecnologie di re-immissione d’acqua nelle falde per cercare di contrastare il fenomeno della subsidenza.
Però poi ci pare di aver letto nei documenti relativi a tale progetto, che sin dal 2002 si è re-iniettata acqua di processo, per quantità non ben definite.. 150 m3 giorno ? senza nemmeno poi comunicare quanto effettivamente e complessivamente si è re-iniettato.. ci dite solo che la nuova proposta , prevede l’obiettivo di 1000 m3 giorno… e se il bel tempo si vede dal mattino, i dati ARPA ci dicono che le re-iniezioni sperimentali non hanno sortito alcun effetto , perché la subsidenza dai 19mm del 1999 è passata ai 21 mm del 2006.
Insomma, dare la parola ai cittadini, sui temi energetici lo giudicate “..un po’ troppo semplicistico” . Come Gruppo Attivo nei confronti di questi temi, ci abbiamo provato e gli incontri promossi , sin dal maggio 2015, ancor prima della convocazione del Referendum, hanno sempre visto momenti di confronto democratici e partecipati pur nella differenza delle opinioni da parte dei Si e del NO..
L’astensione era ancora una cosa sconosciuta e lontana dalla culture di una città che negli anni 90, fu premiata a livello europeo per la maggiore partecipazione dei suoi cittadini al voto.
“Questo referendum tratta di temi particolarmente delicati per la città di Ravenna”
Ancor di più, pensiamo che questo avrebbe dovuto essere l’impegno di chi si candida ad amministrare la città nei confronti degli elettori.. non “ sudditi”, ma “ cittadini consapevoli”, e partecipi alle scelte difficili che ci attendono.

Fonte: profilo Facebook di Lorenzo Mancini

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