Referendum è partecipazione

Domenica mattina, né la bella giornata, l’ultima, di questo nostro strano inverno, né la ricorrenza religiosa e neanche la concomitanza con l’iniziativa “Ripuliamo la spiaggia del Sommo Poeta” sono riuscite a spegnere l’appassionato dibattito che Ravenna in Comune ha favorito alla sala D’Attorre per promuovere la conoscenza sul prossimo referendum. Ce n’è bisogno, infatti, poiché il silenzio mediatico, i tempi ridotti e il plateale invito “ad andare al mare” dell’esecutivo piddino nazionale e locale, sono tutti ostacoli da tenere presenti per superare il rischio maggiore per l’appuntamento del prossimo 17 aprile: il mancato raggiungimento del quorum. Ha introdotto e accompagnato l’incontro la candidata sindaca per Ravenna in Comune, Raffaella Sutter.
L’iniziativa in qualche modo è stata il seguito naturale dell’incontro che, sempre alla sala D’Attorre, lo scorso martedì era stato organizzato dal Gruppo ravennate RottamaItalia, incentrato sugli aspetti di natura giuridica ed economica alla base della consultazione popolare. Così, in una ideale staffetta, la prima ospite ad intervenire quasi in un passaggio di testimone è stata Marinella Isacco, proprio in rappresentanza di Rottama Italia, che si è soffermata sull’attività in corso da parte del comitato per il sì per diffondere le ragioni che hanno condotto alla proposta del quesito referendario. Si è poi potuto ascoltare il vibrante racconto di Renato De Nicola, anima della campagna e uno degli artefici del successo della manifestazione di Lanciano – cittadina di 35.000 abitanti che ha visto sfilarne almeno il doppio lo scorso maggio per protestare contro le trivellazioni in mare. Proprio per portare fortuna al referendum e alle prossime elezioni amministrative, De Nicola ha regalato la bandiera simbolo della “madre di tutte le battaglie” – quella del “No Ombrina” – a Raffella Sutter.
È poi intervenuto Cesarino Romani, del coordinamento NO TRIV, il quale ha contestualizzato l’obiettivo referendario all’interno della complessiva strategia che punta ad una riconversione energetica del Paese. Quindi Lorenzo Mancini, del circolo Matelda di Legambiente, ha tratteggiato in maniera efficace i rischi delle trivellazioni e quali pesi stia sopportando il territorio ravennate sotto il profilo ambientale a causa delle piattaforme di perforazioni lungo le coste comunali. L’ultimo intervento è stato quello del deputato Giovanni Paglia che, tra i numerosi elementi forniti, si è soffermato sulle implicazioni fiscali della presenza degli impianti estrattivi nel mare territoriale prospiciente Ravenna.
Raffaella Sutter ha concluso i lavori motivando il proprio sì nel referendum del 17 aprile che punta a riportare alle naturali scadenze le concessioni già rilasciate. Per Ravenna in Comune non è accettabile si applichino due pesi e due misure nella concessione dei beni di pubblica proprietà. È assurdo che da una parte le concessioni della spiaggia, cioè gli stabilimenti balneari, vadano a gara tra poco più di quattro anni, mentre l’estrazione fino alle 12 miglia dalla costa possano continuare indefinitamente sino alla completa consumazione dei giacimenti sotterranei. Non è corretto fingere che sia il referendum la causa della crisi occupazionale che già sta duramente colpendo il lavoro nel settore dell’estrazione degli idrocarburi, quando invece proprio dall’esito referendario dipende l’inizio per tempo, rispetto alla cessazione delle concessioni, di una riconversione produttiva.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.