Pini e la genitorialità che conduce alle stragi familiari

Davvero interessante il punto di vista espresso da Pini questa mattina in un pezzo che delinea una profonda analisi antropologica e sociale degna di un candidato che si propone per il governo di una comunità. Sarebbe stato bello potersi esprime così dopo la lettura del pezzo di Pini.
Ma per quanto ci risulta, di stragi familiari in questo paese ve ne sono una enormità a carico di famiglie tradizionalmente intese, dove un padre e una madre hanno cresciuto figli e dove si sono consumate le peggiori oscenità.
Senza nulla togliere alle opinioni personali espresse da Pini sul fatto che si cresca meglio in Califonia che nel Bel Paese, con due “busoni”, credo sia utile fare il punto su quanta violenza e poca umanità ci sia nelle posizioni espresse e pubblicate senza paura alcuna questa mattina da Ravenna&Dintorni.
Immagino che Pini sia consapevole che il linguaggio costruisce la realtà e che le sue esternazioni da uomo con la clava influenzino le persone e non meno gli adolescenti a cui stiamo cercando di insegnare il rispetto per l’alterità contro forme violente di prevaricazione quali ad esempio l’omofobia ed il razzismo.
Allora mi chiedo di cosa stiamo parlando? Cos’è in discussione? La possibilità data alle donne di poter generare figli liberamente attraverso la scelta indiscutibile di come e se farlo? Sembra che ancora una volta sul corpo delle donne ci siano le mani di chiunque si senta in diritto di dire la sua.
La volontà di una donna di avere un figlio per altri può essere una scelta d’amore quanto quella di chi non può averne e chiede aiuto, etero o omo che sia. Lo sfruttamento del corpo delle donne va combattuto in tutte le sue forme, quando esiste, ma come ogni fenomeno sociale anche quello della maternità surrogata va gestito e non criminalizzato. Regolamentare e non stigmatizzare per affrontare le complessità che questa società ci impone.
Quello che sta accadendo sui diritti civili è un baratro da cui si fatica ad uscire perché ha preso il via la solita guerra tra poveri, tra chi ha avuto briciole e smette di prendere posizione per difenderei diritti di altri. A partire da una pericolosa revisione della possibilità di interruzione volontaria di gravidanza, che sta prendendo piede, dalla negazione di scelta autonoma di procreazione per altri, dallo svilimento delle capacità di fare famiglia per le coppie omosessuali, dato dal mancato coraggio della politica, sono gli elementi di forte preoccupazione che adesso danno temerarietà a chi fino a qualche anno fa ancora taceva e che ora si sente legittimato ad aprir bocca con posizioni arroganti e di stampo squadrista, che poco hanno a che fare con la capacità di fare famiglia, di costruire società accoglienti e in grado di dirsi civili.

Dora Casalino (Portavoce della lista Ravenna in Comune)

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