Con il turismo si campa

La grande questione per la rinascita di Ravenna è l’ambizione a diventare un vero centro a vocazione turistica, cosa mai avvenuta come dimostrano tutti gli indicatori a causa di scelte timide, contraddittorie e mal coordinate. Il turismo oggi richiede proposte molecolari, diffuse e ben coordinate, capaci di rispondere ad esigenze e nicchie diversificate allo scopo di prolungare i soggiorni. Chi visita la città deve avere la percezione di non aver mai finito di conoscerla e visitarla, piuttosto che l’impressione di non aver nulla da fare dopo un pomeriggio tra i mosaici. L’Amministrazione testardamente continua a non capire che non è dando migliaia di euro ad un manager e scaricandogli la responsabilità di “vendere” Ravenna all’esterno che si risolvono i problemi. Questo è un chiarissimo segnale di un’amministrazione che non sa dove vuole andare, miope e che continua a non avere un’immagine del futuro.
Ravenna deve disegnare il suo futuro e per fare questo ha bisogno di conoscersi, di avere tutti i dati non solo quantitativi ma soprattutto qualitativi, sapersi mettere in rete, darsi una governance ragionata e solo dopo fare sistema. Sapendo dove andare per spendersi all’esterno.

Ravenna in Comune presto inizierà un viaggio di ascolto e potrà avanzare le tante idee per rilanciare il turismo, proponendo gli strumenti più adatti e innovativi come gli osservatori che Ravenna non conosce ma che molte realtà hanno; riordino di tavoli, altro che manager! Si parlerà di ambiente, mobilità e tutto quanto fa turismo. Ravenna ha al suo interno, nei lavoratori del settore turistico, tutte le capacità per progettare insieme il suo rilancio. Lo spirito deve essere manageriale per gli strumenti che la politica può mettere a disposizione e in rete, per questo accogliamo con piacere gli inviti di tante Pro Loco e associazioni per ascoltare e confrontarci. Ad esempio l’appello lanciato nei giorni scorsi dal presidente della Pro Loco di Marina di Ravenna non può cadere nel vuoto e rimanere senza risposte. In esso vengono evidenziate le criticità di alcuni punti focali che riguardano appunto il turismo e se questo settore deve progressivamente diventare l’asse trainante dell’economia ravennate, necessita il massimo delle attenzioni e della considerazione.

Nel programma che Ravenna in Comune sta elaborando grazie al contributo di tutti i cittadini, Marina di Ravenna occupa un ruolo importante. Innanzitutto riteniamo che la vocazione naturalistica creata dall’unione fra il mare e la pineta, come i piani regolatori degli ultimi 40 anni del litorale ravennate hanno stabilito diversamente dagli altri litorali romagnoli, sia una caratteristica immagine da salvaguardare e rafforzare insieme alla ormai affermata visione di Marina come luogo di divertimento. Questo comporta, fra le altre cose, una generale riorganizzazione della componente turistica legata ad esempio alle zone umide e ai percorsi ciclistici, così come la spinta verso un rilancio dell’offerta ricreativa che superi l’impostazione delle ordinanze e dei divieti, per una politica complessiva coerente e che sia di impulso alla crescita. È necessario valutare anche le potenzialità del mare d’inverno, che non è mai partito; il recupero dell’antica tradizione “peschereccia” della località e una revisione del ruolo del centro cittadino, troppo trascurato negli ultimi anni e vittima di interventi urbanistici errati che hanno generato un grave incremento della cementificazione. I nostri stabilimenti balneari, che sono un’eccellenza studiata con attenzione dal resto d’Italia, devono essere amministrati con un occhio di riguardo.
Inoltre crediamo che sia giusto implementare delle strategie di promozione che si rivolgano ai nuovi mercati emergenti, come la Russia e la Cina, promuovendo comunque il dialogo con le altre località limitrofe a vocazione turistica e aumentando il legame fra la città e la costa, in particolare favorendo nuove proposte per l’organizzazione dei trasporti.
Infine esistono dei problemi di natura prevalentemente industriale che mettono a rischio lo sviluppo turistico di Marina di Ravenna, come ad esempio le trivellazioni a mare o i progetti di ampliamento e approfondimento del porto canale. È importante che queste attività vengano stabilite sulla base di non intralciare la naturale vocazione turistica del litorale ravennate.

Oggi il turismo è un settore primario nella creazione di ricchezza e lavoro, ma è necessario seguire una progettazione lungimirante e ambiziosa, slegata dai centri di potere.

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