Inquinamento, la centralina SAPIR e le altre

Dalla stampa si è avuta conferma del superamento del numero massimo di sforamenti consentiti da parte di tutte le centraline di monitoraggio delle polveri sottili, rispetto alle soglie annuali di tolleranza a Ravenna. L’Italia è la nazione con i dati peggiori sull’inquinamento e le morti da polveri sottili e la nostra città purtroppo non è da meno.
Se il dato complessivo è pessimo, desta ancor più preoccupazione la cosiddetta centralina SAPIR che ha rivelato un numero di superamenti del limite addirittura doppio rispetto alle altre. Certo, si potrebbe dire, tutto questo è normale trattandosi di una stazione di monitoraggio dell’area portuale/industriale di Ravenna, dunque di una zona in cui le emissioni sono di natura totalmente differente rispetto a quelle della città.
Tuttavia l’area portuale/industriale di Ravenna è distante pochi chilometri dalle aree urbane. Qualche anno fa (giugno 2008) 160 medici di base evidenziarono la gravità del problema rappresentato dalle nuvole di polveri che il vento trascina sugli abitati. Si tratta delle merci alla rinfusa scaricate nel porto di Ravenna, degli scarichi delle navi e dei camion coinvolti nella loro movimentazione, ma anche, ovviamente delle emissioni di industrie e inceneritori. Già nel 2003 era stato sottoscritto un protocollo d’intesa per il contenimento delle emissioni in area portuale. Il fatto che la sua applicazione fosse su base volontaria comportò il suo fallimento e la conseguente emanazione nello stesso giugno 2008 di un’ordinanza vincolante da parte dell’Autorità Portuale. Il limite del regolamento era e rimane nell’ambito di competenza dell’ente porto che si esaurisce a pochi metri di distanza dal canale (la cosiddetta “felice” anomalia del porto di Ravenna!) e non può incidere su tutta la zona produttiva.
Cosa ha fatto il Comune di Ravenna nelle due amministrazioni rette dal Sindaco Matteucci per contenere le emissioni sulle aree portuali e industriali poste entro la propria competenza? Se è vero che è l’ente provinciale ad avere maggior voce in capitolo in materia ambientale, quali vincoli sono stati posti dalle giunte Matteucci sotto il profilo della pianificazione urbanistica comunale ad utilizzi del territorio peggiorativi della già scarsa qualità dell’aria che respiriamo ogni giorno? Non crediamo che la deroga a fini elettorali ai limiti di impiego regionali per le vetture diesel M1 Euro 3 rappresenti una soluzione del problema! Del resto l’assenza di un vero piano per la mobilità ciclabile e pedonale va a braccetto con l’assenza di una rete di trasporto pubblico degna di questo nome. Con Ravenna in Comune queste sono priorità non rinviabili e sono al centro della nostra proposta politica. La garanzia sulla qualità dell’aria è salvaguardia di salute e un dato di civiltà a cui non possiamo rinunciare.

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